LA PASQUA EBRAICA
Dovete sapere bambini che la festa della Pasqua è molto antica. Molti anni prima della nascita di Gesù gli ebrei vivevano in gruppi alcuni erano agricoltori, altri pastori. Gli agricoltori festeggiavano il primo raccolto dell’anno, i pastori festeggiavano la nascita dei primi agnellini. Durante queste feste si cantava, ballava, ma soprattutto si ringraziava Dio per il nuovo raccolto e i nuovi nati del gregge. Gli anni passarono e gli ebrei furono schiavi in Egitto. Come sappiamo Dio li ha liberati dalla schiavitù e li ha condotti per mezzo di Mosè verso la libertà.
Finalmente liberi la festa degli agricoltori e quella dei pastori divenne una sola grande festa quella della Pasqua. La parola Pasqua vuole dire Passaggio. Si perché ricorda il passaggio dalla schiavitù alla libertà.
Ancora oggi gli ebrei come allora festeggiano la Pasqua vediamo come.
Si radunano in famiglia con degli amici fanno una cena speciale che si chiama “Seder”. Anche Gesù ha celebrato questa cena con gli apostoli, a Gerusalemme, il giorno prima di morire sulla croce, infatti l’evangelista Luca dice: “Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: «Andate a preparare per noi la Pasqua perché possiamo mangiare”.
Preparano il tavolo e su questo tavolo ci sono:
il pane azzimo, che è un pane non lievitato che ricorda quando sono fuggiti dall’Egitto in fretta senza avere tempo di lasciare lievitare la pasta.
C’e il vino simbolo della gioia della
libertà ritrovata.
Ci sono delle verdure amare,
che ricordano l’amarezza dell’essere schiavi.
C’ è il(c)haroset, una salsa composta da miele e noci, ricorda il cemento e la malta che gli Ebrei dovevano preparare in Egitto per fabbricare mattoni
C’e un uovo simbolo della vita nuova vissuta in libertà.
Infine c’è il cibo più importante un agnello arrostito che ricorda come quella sera, prima della partenza dall’Egitto, ogni famiglia della comunità d’Israele uccise un agnello; con il suo sangue segnò la porta della propria casa e ne mangiò la carne e poi dopo quando tutto il popolo si stabilizzò nella terra promessa ricorda il sacrificio pasquale al Tempio di Gerusalemme che si offriva il pomeriggio della vigilia della Pasqua alle ore 15,00 l’ora in cui è morto Gesù.Rivediamo i segni e i simboli significativi del rito della Cena ebraica rileggendoli ancora:
IL CANDELABRO A 7 BRACCI (Menorah)
È un candelabro che nell'antichità veniva acceso all'interno del Santuario di Gerusalemme con olio sacro.
La menorah è uno dei simboli più antichi della religione ebraica. Secondo la tradizione la Menorah simboleggia il rovo ardente da dove si manifestò a Mosè la voce di Dio sul monte Oreb.
IL COPRICAPO (Kippah)
È il copricapo usato dagli Ebrei osservanti maschi all'interno dei luoghi di culto; è uso degli ebrei osservanti coprire comunque il capo in segno di rispetto verso Dio, e perciò un qualsiasi copricapo è adatto. Oggi anche alcune donne indossano la kippah.
IL PANE AZZIMO (matzah)
Simbolo del lavoro dell’uomo. Produrlo richiede molto tempo e fatica. Dal grano alla farina, dalla farina all’impasto che deve lievitare fino alla forma e alla cottura. Pensa quanti passaggi!
Azzimo, cioè senza lievito, ma solo farina e acqua, per ricordare la fuga dall’Egitto: non c’era tempo per farlo lievitare, bisognava fuggire! Però è anche un richiamo all’umiltà davanti a Dio, perché il lievito fa gonfiare la pasta come l’orgoglio fa gonfiare il cuore dell’uomo.
IL VINO
Simbolo della festa e della gratuità. La vite, dalla quale viene prodotto il vino, nell’Antico Testamento sta ad indicare il ropporto strettissimo del popolo con Dio.
Alzare la coppa con Il vino è segno di benedizione e di ringraziamento.
L’AGNELLO ARROSTITO
Gli ebrei offrono in sacrificio al nostro Dio un agnello per ringraziamento al tramonto, e dopo lo si condivide con tutti.
Sulla Bibbia è scritto, precisamente nel libro dell’Esodo al capitolo 12:
“In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco.”
LE ERBE AMARE
Come il sedano nell’aceto, ricordano al popolo la tristezza della schiavitù sofferta in Egitto.
Simboleggiano la tristezza della vita quando ci manca la gioia.
Infatti quando viviamo nel peccato, la nostra vita è amara.
LE UOVA SODE
Le uova sode bruciacchiate sulla fiamma e immerse nell'acqua salata ricordano l’amore di Dio.
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