Il verbo degli uccelli
“Vennero un giorno a parlamento tutti gli uccelli della terra, i noti e gli ignoti. “Non esiste luogo al mondo”, dissero, “che non abbia un re: perché mai sul nostro paese non regna un sovrano? Se ci uniamo in fraterno sodalizio, potremo partire alla ricerca di re, essendo chiaro che l’ordine e l’armonia non regnano tra sudditi privi di un sovrano.” Fu allora che l’Upupa, eccitata e trepidante, balzò al centro dell’inquieta assemblea.
La riunione degli uccelli
Sul petto portava la
veste di chi conosce la via, sul capo la corona della verità. Lungo la via
aveva affinato la mente, era venuta a conoscenza del bene e del male. “Amici
uccelli”, cominciò “in verità io sono il corriere della divina maestà, il
messaggero dell’Invisibile…”
(Farid
ad-Din'Attar)
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