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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Quando cerchi Dio

 Preghiera-Poesia Quando cerchi Dio, cercalo nel tuo cuore. Non si trova a Gerusalemme, nè alla Mecca, nè nel pellegrinaggio. (YUNUS EMRE)

Preghiera della sera: "resta con me"

  Preghiera della sera Resta con me Resta con me, la sera s’avvicina, l’oscurità si fa densa. Resta con me, Signore. Quando gli altri soccorsi vengono a mancare, e il conforto vien meno, o Salvatore caritatevole, resta con me! La breve sera della vita avanza veloce verso la fine. Le gioie della terra sfumano con i giorni di gloria. Attorno a me non vedo che cambiamenti e stato d’abbandono. O tu che sei immutabile, resta con me. A ogni ora che passa ho bisogno della tua presenza. Se non è la tua grazia a trionfare sulla natura, chi altri se non tu potrà essere la mia guida e il mio sostegno? Attraverso le nubi e il cielo azzurro, Signore, resta con me. Non temo alcun nemico quando tu sei accanto a me per benedirmi, le parole non hanno peso, le lacrime alcuna amarezza. Dov’è l’assalto della morte? Dove la vittoria nella tomba? -Preghiera della sera da “voci della notte” di: (H.W.Longfellow)

Il tuo ritorno, o Luce!

  Poesia-Preghiera (…) Solo perché la Notte ti sottrae i fedeli adoranti, tu seminasti per gli spazii immensi le rifulgenti sfere, ad annunciar l’onnipotenza tua, (il tuo ritorno, o Luce!) (…) L’amore ci è dato (…) Poema unico dell’eternità E il sole innanzi agli occhi di tutti è il volto di Dio. (Novalis) - tratta dagli “Inni alla notte”(Novalis)-

I fili siamo voi ed io, la corrente è Dio.

  I fili siamo voi ed io, la corrente è Dio. Spesso si vedono fili metallici piccoli o grandi, vecchi o nuovi, cavi elettrici economici o costosi che restano inutilizzati, perché se non vi passa la corrente non servono a far luce. I fili siamo voi ed io, la corrente è Dio. Noi possiamo decidere di lasciar passare la corrente attraverso di noi, di essere usati, o possiamo rifiutare di essere usati e permettere all’oscurità di diffondersi. (Madre Teresa di Calcutta)  

Vangelo secondo Matteo 25,14-30

  Vangelo secondo Matteo 25,14-30; 33 Domenica/A 14  Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.  15  A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.  16  Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque.  17  Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.  18  Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.  19  Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro.  20  Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque.  21  Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.  22  Presentatosi poi colui che

Eccomi a rapporto; io guardo Lui e Lui guarda me; Il filo è niente senza la corrente...

ECCOMI A RAPPORTO! Una volta un prete stava rassettando la sua chiesa quando, verso mezzogiorno, decise   di trattenersi un po' di piu' per vedere chi veniva a pregare. In quel momento si aprì la   porta. Il prete inarcò il sopracciglio, e vide un uomo che si avvicinava lentamente. L'uomo   aveva la barba lunga di parecchi giorni, indossava una camicia consunta, aveva una   giacca vecchia i cui bordi avevano iniziato a disfarsi. L'uomo si inginocchiò, abbassò la   testa, quindi si alzò e uscì. Nei giorni seguenti lo stesso uomo, sempre a mezzogiorno,   tornava in chiesa con una valigia... si inginocchiava brevemente e quindi usciva. Il prete,   un po' spaventato, iniziò a sospettare che si trattasse di un ladro, quindi un giorno si mise   davanti alla porta della chiesa e quando l'uomo stava per uscire dalla chiesa gli chiese:   "Che fai qui?". L'uomo gli rispose che lavorava nella zona, che aveva mezz'ora libera per il   pranzo e che approfitt

Ti lodo, o Signore

  ODI DI SALOMONE 1 Ti lodo, o Signore, perché ti amo. 2 O altissimo, tu non mi abbandonerai, ché tu sei la mia speranza. 3 In dono ho ricevuto il tuo favore; per mezzo di esso avrò la vita. 4 Verranno i miei persecutori, ma non mi vedranno. 5 Nube tenebrosa cadrà sui loro occhi; aere nebbioso li oscurerà. 6 Essi non avranno luce per vedere e così mi afferrino. 7 Piaghe purulente divenga il loro pensiero; ciò che han tramato, ricada sui loro capi. 8 Essi difatti un pensiero han meditato, ma non è loro riuscito. 9 Con cattiva intenzione si san preparati; si sono trovati senza successo. 10 Sul Signore giace invero la mia speme; non paventerò. 11 Poiché il Signore è la mia salvezza, non paventerò. 12 Quale corona è sul mio capo; non sarò scosso. 13 Quand’anche tutto si scotesse, io rimarrò fermo. 14 Quand’anche ciò ch’é visibile perisse, io non morrei, 15 Ché il Signore è con me ed io sono con lui. Alleluia. (Tratto dalle Odi di Salomone, od