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UN’ALA DI RISERVA

 

 

 UN’ALA DI RISERVA



 

Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita.
Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli
con un’ala soltanto.



Possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore,
che anche Tu abbia un’ala solo.
L’altra la tieni nascosta:
forse per farmi capire che anche Tu non vuoi volare senza di me.
Per questo mi hai dato la vita:
perché io fossi tuo compagno di volo.
Insegnami, allora, Signore, a librarmi, a volare con Te.
Perché vivere non è “trascinare la vita”,
non è “strappare la vita”,
non è “rosicchiare la vita”.
Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebbrezza del vento!…
Vivere è assaporare l’avventura della libertà!
Vivere è stendere l’ala, l’unica ala,
con la fiducia di chi sa di avere nel volo
un “partner” grande come Te!…
Ti chiedo, Signore, perdono per ogni peccato contro la vita,
anzitutto per le vite uccise prima ancora che nascessero:
sono, infelicemente, ali spezzate!
Sono voli che avevi progettato di fare e ti sono stati impediti.
Viaggi annullati per sempre.
Sogni troncati sull’alba.
Ma ti chiedo perdono, Signore, anche per tutte le ali
che non ho aiutato a distendersi.
Per i voli che non ho saputo incoraggiare,
per l’indifferenza con cui ho lasciato razzolare nel cortile,
con l’ala penzolante, il fratello infelice
che avevi destinato a volare nel cielo.
Voli che non si faranno più.
Perdonami, Signore!


(D. Tonino Bello)

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