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Perché gli ebrei si dondolano quando pregano?

Molti ebrei quando pregano (ed anche quando studiano la legge) si dondolano avanti e indietro.  Le spiegazioni date a questo fenomeno sono molte e svariate. Il Talmud (l'opera letteraria più importante della cosiddetta 'Torah orale', che contiene le tradizioni ebraiche e che gli ebrei ortodossi reputano sacro quanto la Bibbia) suggerisce che sia un’espressione di estasi che richiama il seguente verso dei Salmi: "Tutte le mie ossa diranno: O Eterno, chi è pari a te ….?" (Sal. 35:10). I mistici ebrei (per intenderci coloro che studiano la Kabalah) hanno interpretato questo movimento come il riflesso della luce tremolante dell'anima ebraica, una scintilla che deriva dalla santa luce di Dio, in comunione con la sua fonte. Il filosofo ebreo Judah Halevi (1075-1141) diede invece una spiegazione più pratica, e cioè che fosse dovuto alla scarsità di libri di preghiera, che costringeva la gente a spingersi avanti per leggere e indietro per consentire agli altri di leggere a loro volta. E' stato sostenuto che dondolarsi contribuisce a infiammare il cuore di devozione verso Dio, o che serve a scacciare i pensieri profani che nascono durante la preghiera; o che simboleggia l'unione tra l'uomo e Dio; o che aiuta a tenere svegli; o che è un residuo dei tempi in cui gli ebrei erano nomadi e si dondolavano sui cammelli; o che fornisce l'esercizio di cui hanno bisogno degli studiosi che passano la maggiore parte del loro tempo seduti a studiare. Di tanto in tanto, degli autorevoli rabbini si sono opposti all’abitudine di dondolarsi nella preghiera perché la consideravano una mancanza di riverenza verso Dio, ma nelle comunità tradizionali l’abitudine è sopravvissuta, malgrado queste voci contrarie. Soltanto nelle congregazioni riformate, conservatrici (appartenenti al movimento Conservatore) e in quelle ortodosse più moderne, le preghiere si svolgono senza evidenti movimenti del corpo.
Perché gli Ebrei si dondolano quando pregano e studiano? I nostri Maestri chiesero a Rabbi Shimon bar Yochai: “Perché solo gli Ebrei si dondolano quando si occupano di Torah e gli altri popoli del mondo non lo fanno?”.
Egli rispose loro: “Mi avete ricordato un concetto importantissimo che la gente ignora e a cui non presta attenzione. Le anime degli Ebrei provengono dal santo lume ardente, poiché è scritto (Proverbi 20, 27): ‘L’anima dell’uomo è una fiamma divina’ e la luce di questa fiamma, quando è accesa dalla Torah celeste, non si calma neppure per un istante e questo è il significato del versetto (Salmi 83, 2): ‘Signore, non restare in silenzio’. Una cosa simile è scritta sulle anime che invocano al Signore (Isaia 62, 6): ‘Non state in silenzio’, cioè non siete mai calme. La fiamma della candela, una volta che si attacca alla miccia, non si calma più; anzi, questa fiamma si dondola di qua e di là e non ha più requie. Così è per gli Ebrei, le cui anime provengono dalla stessa fiamma divina: appena pronunciata una parola di Torah, la fiamma divina nell’anima si accende ed essi non possono più calmarsi: anzi, si dondolano di qua e di là, da ogni parte come la fiamma della candela, perché è scritto (Proverbi 20, 27): ‘L’anima dell’uomo è una fiamma divina’. Come l’anima, anche il corpo loda il Creatore, come è scritto: ‘Tutte le mie ossa diranno: Chi è come te, Signore, che liberi il debole dal più forte, il misero e il povero dal predatore?’ (Salmi 35, 10). Abbiamo così appreso perché ci si dondola quando si studia la Torah e quando si prega”. (Sefer HaZohar III, 218b in moked.it portale ebraismo italiano).

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